Quando l’assicurazione professionale è obbligatoria?

Scopri chi deve averla, perché, e cosa rischia chi non ce l’ha

In Italia, sempre più professionisti devono avere una polizza assicurativa professionale. Non si tratta solo di una buona idea: in molti casi è un vero obbligo di legge. Ma quali sono le professioni obbligate? Cosa dice la normativa? E cosa si rischia se si lavora senza assicurazione?

In questa guida chiara e aggiornata, ti spieghiamo tutto quello che serve sapere. Senza usare termini difficili. Con esempi concreti e indicazioni pratiche.


Cos’è l’assicurazione professionale obbligatoria?

L’assicurazione professionale è una polizza che protegge chi svolge una professione da eventuali danni causati a terzi, come clienti, pazienti o collaboratori. Serve a coprire gli errori, le negligenze, le omissioni o le distrazioni che possono succedere durante l’attività lavorativa.

Esempi? Un medico sbaglia diagnosi. Un avvocato dimentica una scadenza. Un ingegnere calcola male una struttura. Un consulente dà un consiglio sbagliato.

In tutti questi casi, la polizza può coprire le spese legali e i risarcimenti.


Quando diventa obbligatoria?

L’assicurazione professionale è obbligatoria per legge per tutti i professionisti iscritti a un ordine, albo o collegio, e che esercitano in modo abituale.

L’obbligo è stato introdotto con la Legge 148/2011, che ha modificato l’articolo 3 del Decreto Legge 138/2011. È stato poi confermato da diverse normative specifiche per settore.

In sintesi, l’obbligo scatta quando:

  • Sei iscritto a un albo o ordine
  • Eserciti in forma abituale
  • Fornisci un servizio a terzi, anche a titolo gratuito

Quali sono le professioni con obbligo di assicurazione?

Ecco un elenco chiaro delle categorie più coinvolte:

1. Medici, infermieri e altri operatori sanitari

Sono obbligati dalla Legge Gelli-Bianco (24/2017). L’obbligo vale sia per chi lavora in ospedale, sia per chi lavora in studio privato. La polizza deve coprire anche la colpa grave e la rivalsa.

2. Avvocati

Devono avere una polizza per la responsabilità civile legata agli atti professionali. È obbligatoria dal 2012, e lo conferma il Consiglio Nazionale Forense.

3. Commercialisti ed esperti contabili

Sono obbligati ad avere una copertura RC per errori, omissioni, consulenze fiscali e contabili. L’obbligo è previsto dall’art. 5 del Codice Deontologico.

4. Ingegneri, architetti e geometri

Anche loro devono essere assicurati. È richiesto per poter firmare progetti, assumere incarichi, partecipare a gare pubbliche. La copertura è spesso richiesta anche per pratiche edilizie.

5. Notai

La loro attività comporta atti pubblici, successioni, compravendite. Sono coperti da una forma di responsabilità collettiva, ma possono stipulare anche polizze personali.

6. Farmacisti e biologi

Anche loro hanno responsabilità importanti e devono essere coperti da una polizza. Alcuni ordini offrono convenzioni.

7. Psicologi

Devono stipulare un’assicurazione per danni causati durante l’attività di cura o consulenza.


E per chi non è obbligatoria?

Esistono tante professioni non regolamentate da un albo, ma comunque a rischio. In questi casi, la polizza non è obbligatoria, ma fortemente consigliata.

Ecco alcuni esempi:

  • Consulenti informatici
  • Social media manager
  • Traduttori e interpreti
  • Coach e personal trainer
  • Consulenti aziendali
  • Web designer
  • Giornalisti freelance
  • Insegnanti privati

In queste professioni, un errore può comunque causare un danno. E senza assicurazione, si paga di tasca propria. Per questo, molti decidono di assicurarsi anche se la legge non li obbliga.


Cosa succede se non sei assicurato?

Se sei tra le categorie con obbligo di assicurazione e non sei coperto, rischi molto. Ecco cosa può accadere:

  • Sanzioni disciplinari da parte dell’ordine
  • Sospensione dall’albo
  • Inibizione dall’esercizio della professione
  • In caso di danno, pagamento del risarcimento con i tuoi beni personali

Inoltre, in molte gare pubbliche o incarichi con aziende, ti verrà richiesto il certificato della polizza attiva. Senza, non potrai lavorare.


Come scegliere la polizza giusta?

Ogni professione ha rischi diversi. Per questo è importante scegliere una polizza adatta. Non basta guardare il prezzo. Ecco cosa valutare:

  • Massimale: è il tetto massimo di copertura per sinistro.
  • Franchigia: è la parte del danno che resta a carico tuo.
  • Retroattività: copre i danni causati prima della firma della polizza.
  • Postuma (ultrattività): copre anche dopo la cessazione dell’attività.
  • Estensioni specifiche: come per colpa grave, danni indiretti, atti dolosi dei collaboratori.

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Quanto costa?

Il costo di una assicurazione professionale obbligatoria varia molto. Dipende da:

  • Tipo di professione
  • Fatturato annuo
  • Numero di collaboratori
  • Coperture richieste

In media:

  • Un avvocato spende dai 100 ai 400 euro l’anno
  • Un medico può spendere tra i 600 e i 2.000 euro l’anno
  • Un ingegnere può pagare dai 150 ai 700 euro l’anno

È un costo che tutela la tua attività. E può evitarti di perdere tutto in caso di imprevisti.


È deducibile fiscalmente?

Sì. Le spese per le polizze professionali sono deducibili dal reddito. Rientrano tra i costi professionali riconosciuti dal fisco. Lo conferma l’Agenzia delle Entrate.


Cosa dice la legge esattamente?

Riassumiamo le principali norme che rendono obbligatoria l’assicurazione professionale:

  • DL 138/2011, art. 3: introduce l’obbligo per i professionisti iscritti agli ordini.
  • Legge 148/2011: conferma e rafforza l’obbligo.
  • Legge Gelli-Bianco (L. 24/2017): introduce l’obbligo specifico per i sanitari.
  • Codici deontologici: molti ordini prevedono l’obbligo nei propri regolamenti interni.

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