Assicurazione professionale per i sanitari: tutto quello che c’è da sapere

immagine di un professionista sanitario che cammina in ospedale insieme ai suoi colleghi

L’assicurazione professionale per i sanitari non è solo una scelta di buon senso, ma un obbligo di legge. Se sei un medico, un infermiere, un fisioterapista o svolgi qualsiasi altra professione in ambito sanitario, devi conoscere le regole previste dal nostro ordinamento. In questo articolo vediamo cosa dice la legge, perché è importante avere una copertura adeguata e come scegliere l’assicurazione giusta.

Cosa prevede la legge per i professionisti sanitari?

L’obbligo assicurativo per chi lavora nel settore sanitario è stato introdotto dalla Legge Gelli-Bianco n. 24/2017, ma per anni è rimasto in attesa di indicazioni pratiche. Tutto è cambiato con il Decreto Ministeriale n. 232 del 23 dicembre 2023, entrato in vigore a marzo 2024.

Il decreto ha finalmente definito i requisiti minimi delle polizze di responsabilità civile per le strutture sanitarie e i singoli professionisti.

✅ Chi è obbligato ad avere una polizza RC sanitaria?

Tutti i professionisti sanitari, sia quelli che lavorano nel pubblico che nel privato, sono tenuti ad avere una polizza.

In particolare, devono essere assicurati:

  • Medici (chirurghi, anestesisti, oculisti, ortopedici, ecc.)
  • Infermieri e OSS
  • Fisioterapisti, logopedisti, psicologi
  • Tecnici di radiologia, laboratoristi
  • Liberi professionisti e dipendenti del SSN

Anche i professionisti in formazione o che esercitano attività in regime di intramoenia devono essere coperti.

Perché è obbligatoria l’assicurazione RC per i professionisti sanitari?

Il motivo è semplice: ogni attività sanitaria comporta dei rischi. Un errore, anche minimo, può causare danni ai pazienti. L’assicurazione serve a tutelare il professionista da richieste di risarcimento e a garantire che il paziente possa essere indennizzato.

Con il nuovo decreto, lo Stato ha voluto mettere ordine e trasparenza nel sistema, riducendo i contenziosi e dando più serenità ai professionisti.

Cosa deve coprire la polizza secondo il D.M. 232/2023?

Secondo la normativa, la polizza deve garantire:

  • Responsabilità civile verso terzi per danni fisici, materiali e patrimoniali
  • Colpa grave, anche per i dipendenti pubblici (prima esclusi da molte tutele)
  • Retroattività minima di 10 anni
  • Ultrattività di 10 anni dopo la cessazione dell’attività (per tutelare anche i pensionati o chi cambia lavoro)
  • Massimale minimo di 1 milione di euro per sinistro, ma può aumentare in base al rischio

Per le strutture sanitarie, i massimali richiesti sono più alti.

Vale anche per i dipendenti pubblici?

Sì. Il decreto ha chiarito che anche i dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale devono avere una polizza per la colpa grave.

In molti casi, l’ente pubblico stipula una copertura generale, ma non è sempre sufficiente: se l’azienda sanitaria non è assicurata o decide di rivalersi sul medico, il singolo professionista rischia di dover pagare di tasca propria.

Per questo motivo, molti medici decidono di sottoscrivere una polizza personale integrativa.

⚠️ Attenzione alle clausole: non tutte le polizze sono uguali

Oggi molte compagnie propongono polizze per sanitari, ma non tutte rispettano i criteri previsti dalla legge. È importante controllare che la copertura:

  • non escluda determinate attività (es. attività chirurgiche o estetiche)
  • non limiti la retroattività
  • non abbia franchigie troppo alte
  • includa anche l’assistenza legale e le spese processuali

Come scegliere l’assicurazione RC professione sanitaria giusta?

Per scegliere una buona assicurazione RC professionale sanitaria, è fondamentale valutare:

  1. Il tipo di attività svolta (libera professione, dipendente, intramoenia)
  2. Il rischio associato alla specializzazione (es. un chirurgo ha rischi maggiori di un dietista)
  3. La presenza di collaboratori o team
  4. I massimali e le franchigie
  5. La retroattività e l’ultrattività

Siti come MioAssicuratore.it permettono di confrontare più polizze in pochi clic, visualizzando in modo chiaro costi e coperture.

Cosa succede se non si è assicurati?

Chi esercita una professione sanitaria senza assicurazione obbligatoria è passibile di sanzioni da parte dell’ordine professionale, oltre a essere esposto a gravi rischi economici in caso di sinistro.

Anche se non si è mai ricevuto un reclamo, la legge prevede che la copertura sia sempre attiva, compresa la retroattività. Infatti, molte richieste di risarcimento arrivano anni dopo l’evento dannoso.

E per chi è in pensione o ha smesso di lavorare?

Il decreto ha previsto un periodo di ultrattività minima di 10 anni dopo la cessazione dell’attività.

Questo significa che, anche se un professionista ha smesso di esercitare, deve comunque essere coperto per eventuali richieste di risarcimento relative al periodo in cui era attivo.

È importante verificare che la polizza mantenga questa copertura anche senza il rinnovo annuale.

In sintesi: cosa deve fare un sanitario oggi?

Ecco i passi chiave:

  • Verificare se la propria assicurazione rispetta i requisiti del D.M. 232/2023
  • Confrontare più soluzioni assicurative e scegliere la più adatta
  • Assicurarsi che siano presenti retroattività e ultrattività
  • Stipulare una polizza anche se si è dipendenti pubblici
  • Mantenere la copertura attiva nel tempo

L’assicurazione professionale non è solo un obbligo di legge, ma una vera rete di sicurezza per chi ogni giorno lavora per la salute degli altri.

Che tu sia un giovane medico alle prime armi o un infermiere con anni di esperienza, oggi non puoi più farne a meno. Conoscere le regole e scegliere una polizza adeguata è il primo passo per proteggere la tua professione, la tua serenità e il tuo futuro.

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